martedì 2 settembre 2014

IL DIFETTO? E' PERFETTO!

“L'estate sta finendo e un anno se ne va”... Settembre ormai è alle porte, l'estate sta per giungere al termine e la tanto temuta prova costume, che ha terrorizzato donne e uomini, ormai è solo un lontano ricordo. 
Come annunciato dai telegiornali, questa è stata l'estate del selfie. Se una volta ci si ritrovava in spiaggia per giocare con i racchettoni, il pallone, le bocce, il frisbee ecc. magari in compagnia di qualche estraneo, oggi le spiagge sono sempre più silenziose perché son tutti presi a fotografarsi mettendo così in secondo piano i rapporti umani. 
Questo 'innocuo' fenomeno fotografico però sta spaventando i medici e sempre più chirurghi plastici perché, se prima le foto che venivano male si buttavano semplicemente nel cestino, ora la voglia e la necessità di pubblicare tutto e subito sta spingendo sempre più giovani a ricorrere al bisturi. I chirurghi, in merito alla questione, infatti affermano che: “sentirsi belli sui social network sta diventando un ossessione per troppi teenager”, “i social network hanno creato nuovi complessi estetici ed un occhio sempre più severo verso la propria immagine”, “chi usa questi mezzi ritiene che il primo impatto visivo sia fondamentale per fare amicizia, intraprendere relazioni romantiche o per motivi professionali”. A Washington una recente ricerca, condotta su 2.700 chirurghi plastici facciali, ha dimostrato che le richieste di ritocchi per piccole parti del volto da parte degli under 30 sono aumentate in un anno del 10%. Lo stesso boom di aumenti lo hanno avuto anche gli interventi di rinoplastica con il +10%, trapianto di capelli con il +7% e il lifting alle palpebre con il +6%.
Ma c'è di peggio, perché se da una parte abbiamo chi si rivolge ad un chirurgo estetico dall'altra parte c'è chi invece addirittura arriva a non mangiare e saltare i pasti per far sì che il suo 'bikini bridge' sia ben in evidenza. Per chi se lo fosse perso il bikini bridge è stata l'ennesima scoperta del web di quest'anno, il termine indica il 'ponte' che si forma con il pezzo inferiore del costume quando le ossa dell'anca sono molto sporgenti. Per
ottenere il miglior effetto bikini bridge è necessario infatti che le ossa delle anche siano piuttosto sporgenti e che il protagonista della foto sia molto magro e senza un filo di ciccia.Quest'altro fenomeno, oltre a spaventare i medici, spaventa chi vede in queste mode fotografiche un potenziale pericolo per la lotta contro l'anoressia perché quelli che nascono come gesti per attirare l'attenzione e farsi notare si possono trasformare in qualcosa di pericoloso, in malattie mortali se non curate nel modo giusto e dalle persone giuste. 
Solo in Italia ci sono circa 3 milioni di persone che soffrono di anoressia, bulimia e disturbi legati all'alimentazione, di cui 500 mila con problemi legati all'alcol (Drunkoressia).
Disturbi che colpiscono i giovanissimi che per paura di non essere accettati si autodistruggono per “lo scatto perfetto”. Quindi è il sistema che ci vuole tutti magri e perfetti?
Sì perché se sei paffuto o in sovrappeso non vai bene, vieni deriso e umiliato da chi si sente migliore di te, se si ha qualche chilo in più attaccato alle ossa non puoi pubblicare le tue foto perché queste verranno cancellate. Se pensate che stia esagerando, sbagliate.
Due episodi simili sono capitati a due ragazze americane di 19 e 29 anni che si sono viste cancellare l'account Instagram perché grasse.
La prima ragazza si chiama Sam Newman ha 19 anni ed è una studentessa in Ohio. La sua storia ha inizio quando decise di pubblicare sul suo account Instagram alcuni selfie in intimo davanti allo specchio. Quest'ultimi però hanno ricevuto delle segnalazioni perché violavano la policy del social network e così a seguito dei numerosi richiami le hanno bloccato il profilo. 
Le foto in questione tuttavia non sono diverse dalle altre centinaia di foto che ogni giorno vengono postate, anzi, sul web vengono pubblicati scatti ben più spinti di quelli di Sam. Per la studentessa è stato subito chiaro il motivo per cui il suo profilo è stato chiuso, per via delle sue curve troppo in evidenza, un tentativo di censurare ciò che non si conforma ai canoni di bellezza ideale. Il suo tentativo di dimostrare al popolo dei social network che non solo le persone con un corpo perfetto possono fotografarsi in intimo comunque non è stato invano perché la ragazza non si è arresa ed ha accusato il social di censura indiscriminata verso chi non si adatta al loro ideale di normalità affermando: “La mia biancheria non era affatto inadeguata, copriva perfettamente le mie parti intime, è un immagine come ce ne sono a migliaia su Instagram. Grasso non è una brutta parola”. Il team del social si è giustificato dicendo che la cancellazione del profilo di Sam è dovuta ad
un disguido: “Quando il nostro team analizza le segnalazioni dagli iscritti della community, può capitare di incorrere in qualche errore. In questo caso abbiamo rimosso per sbaglio il contenuto, procedendo subito con la riattivazione. Ci dispiace per l’inconveniente”.
Le scuse però non convincono il web perché lo stesso errore è successo anche ad un'altra ragazza dalle curve morbide: Meghan Tonjes cantante ventinovenne diventata famosa sul web grazie al video pubblicato su Youtube 'I am fat' (clik per vedere il video!) realizzato nel 2012 quando qualcuno la prese in giro per i suoi chili di troppo. Anche lei come Sam, fiera e orgogliosa del suo lato B, decise di pubblicarne alcune foto su Instagram per lei e per le sue follower curvy.
L’immagine però è stata subito rimossa. Perché? Perché violava le regole relative alla pubblicazione di nudità. Anche se di nudità non si può parlare dato che la ragazza indossava un costume e una t-shirt. Meghan alle accuse ha risposto pubblicando su Youtube un video in cui accusa il servizio in questione di non aver un giudizio equo perché se da una parte ha rimosso l’immagine del suo fondo-schiena dall'altro non batte ciglio dinanzi ad autoscatti ben più audaci che vedono protagoniste ragazze toniche.
Come possiamo accettare quei piccoli o grandi difetti del nostro corpo se alla prima cosa fuori posto parte la censura? La verità è che sono proprio i nostri 'difetti' a renderci unici e se a chi si crede perfetto non sta bene “chi se ne frega”, l'importante è stare bene con se stessi e con le persone care.

L'accettazione è come un terreno fertile che permette a un seme minuscolo di trasformarsi nel bel fiore che può diventare. 
[Thomas Gordon 1970]

Jessy

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