mercoledì 18 febbraio 2015

ESSERE O NON ESSERE.... VEGETARIANO, VEGANO O CARNIVORO?



Si sente parlar tanto di vegano, vegetariano, fruttariano, ma sappiamo veramente la differenza, le caratteristiche e le peculiarità di queste pratiche alimentarie? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza, al fine di usare ogni termine in maniera appropriata.


Il vegetarianismo o vegetarismo riferito alla nutrizione umana, è la pratica alimentaria che rispetta una  rigorosa esclusione delle carni di qualsiasi animale dalla propria dieta quotidiana. Ma questa è la definizione generale che abbraccia ed accomuna tutte le persone che non si alimentano di carne o pesce, dobbiamo quindi poi distinguere altri aspetti che fanno la vera differenza.



Possiamo distinguere fino a 6 differenti pratiche vegetariane:




1) LATTO-OVO-VEGETARIANISMO: esclude gli alimenti che derivano dall'uccisione di animali sia terrestri sia marini, quali carne, pesce, molluschi e crostacei, ed ammette qualunque alimento di origine vegetale e anche prodotti animali indiretti, come latte e derivati, uova e miele, alghe e funghi (di cui fanno parte i lieviti) e batteri (come i fermenti lattici). Questo regime vegetariano è il più diffuso nei paesi occidentali, ed infatti linguaggio comune la dieta associata è indicata come dieta vegetariana;

2) LATTO-VEGETARIANISMO: ha tutte le caratteristiche del latto-ovo-vegetarianismo, ma esclude anche le uova, ammessi invece i latticini e derivati. È un modello dietetico frequente nella tradizione asiatico-indiana;

3) OVO-VEGETARIANISMO: ha tutte le caratteristiche del latto-ovo-vegetarianismo, ma esclude anche latte e derivati, ammesse invece le uova;



4) VEGETALISMO o VEGANISMO DIETETICO: esclude tutti gli alimenti di origine animale (carne, pesce, molluschi e crostacei, latte e derivati, uova, miele e altri prodotti delle api ed ammette solo qualunque alimento di origine vegetale, oltre ad alghe, funghi e batteri;



5) CRUDISMO VEGANO: ancora più rigido questa pratica alimentaria ammette esclusivamente cibi vegetali non sottoposti a trattamenti termici oltre i 40 °C (è ammessa l'essiccazione) frutta,verdura, noci e semi, cereali e legumi germogliati. Assolutamente da non confondere con la pratica del crudismo non vegano, in cui si utilizzano latticini non pastorizzati e perfino carne e pesce crudi, che non ha nulla a che vedere con la pratica vegetariana in questione;



6) FRUTTARISMO: pratica alimentare basata esclusivamente di frutta, frutta secca e semi. Oltre alla frutta dolce della pianta (mele, pere, fragole ecc.), viene consentito anche il consumo di ortaggi a frutto come pomodori, peperoni, zucchine e cetrioli.

Anche se sembra impossibile, qualsiasi pratica vegetariana, anche le più ristrette e rigide possono essere perfettamente bilanciate e indicate in ogni momento della vita umana compresa infanzia e gravidanza, quando appunto l'apporto calorico, ma anche proteico e vitaminico è maggiore. A questo fine, qualsiasi sia la motivazione per cui un individuo scelga una certa pratica alimentare (intolleranze od allergie alimentarie, piuttosto che motivi etici) dovrebbe prima di tutto informarsi e studiare la miglior combinazione di alimenti per soddisfare il fabbisogno giornaliero di calorie e apporto delle sostanza nutritive, magari affidandosi alle mani di un dietista professionale, al fine di evitare possibili malattie o disturbi legati ad una mala e scarsa nutrizione.

Personalmente sono ancora onnivora e rispetto assolutamente tutte le persone che abbracciano altre diete. 
Troppo spesso però si leggono attacchi da uno schieramento o dall'altro a favore di una o dell'altra pratica alimentaria. Sui social network dilagano video di come si ammazzano gli animali nei macelli, di come vengono sfruttate le galline e polli od oche, diretti a "sensibilizzare" i consumatori ed "obbligarli" a cambiare le loro preferenze alimentarie. Gli onnivori vengono taggati come assassini o criminali. Ecco capisco tutte le ragioni morali ed etiche, ma credo fermamente nella libertà di ogni individuo di scegliere come meglio alimentarsi secondo i propri gusti, tradizioni o possibilità economiche. Sarebbe opportuno magari lottare per una soppressione più indolore e meno sofferente degli animali destinati alla tavola invece che intraprendere battaglie e guerre destinate all'obbligo e all'imposizione delle proprie pratiche e credenze. Lo trovo poco rispettoso.

E qualunque sia la vostra dieta, auguro a tutti una tavola sempre abbondante  e BUON APPETITO!

Kly

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