martedì 29 luglio 2014

L'ARCOBALENO

Erano molti giorni che la pioggia batteva intensamente. Da quando era sopraggiunto il temporale, non aveva ancora cessato di cadere mettendo a disagio gli abitanti di quel paese che si affacciava a pendio sulla collina. 

Le pozzanghere erano innumerevoli e creavano non poche difficoltà a mezzi di trasporto e alle persone. Anche i bimbi si rattristavano perché i loro giochi si svolgevano tutti al coperto nelle loro case, continuando così perdevano l'entusiasmo, si crucciavano e a poco a poco si annoiavano. Affacciandosi ai vetri delle finestre erano sempre in attesa del sereno per correre fuori tra i prati, bearsi dell'azzurro del cielo e respirare finalmente a pieni polmoni l'aria salubre della collina. 

Ma il tempo non volle mettere giudizio e continuò imperterrito a diffondere acqua a catinelle. Una meteora, ovvero un corpuscolo che dimora in alto nel cielo, vedendo la tristezza negli occhi dei fanciulli si sentì anch'essa infelice e pregò il sole perché potesse con la sua forza intervenire e far cessare immediatamente il maltempo. Ma il sole le rispose che non poteva fare nulla e che la natura doveva seguire sempre seguire il suo corsi e modificarla non era certo un'impresa saggia perché poteva col tempo essere pericoloso per l'atmosfera.
L'intento della meteora che si era tanto commossa per il genere umano svanì nel nulla. Ma volle ugualmente rivolgersi alle nubi e raccontò a loro la sua preoccupazione, le nubi ascoltarono con profondo interesse ma poi conclusero:
- Non possiamo aiutarti! Devi sapere che quando noi siamo appesantite dai vapori non possiamo fare altro che piangere perché ci sentiamo tristi ed oppresse dal peso, creando in tale modo la pioggia. Purtroppo è impossibile trattenersi. 
La meteora rimase visibilmente colpita dal racconto delle nuvole e stava chinando il capo rassegnata, ma una nube graziosa e chiacchierina si fece sfuggire un consiglio:
- Forse il vento potrà fare qualche cosa! Il vento...Si...Il vento!
Le sue compagne la guardarono con severità e la nuvola imprudente si ritrasse imbronciata. 
Il vento accolse con molta gentilezza la delicata meteora e dopo aver ascoltato con vivo interesse il suo problema si chiuse in se stesso a pensare. Il suo aspetto era grave, meditò a lungo e rifletté molto su quello che avevano detto il sole e le nuvole, poi come illuminato da una soluzione improvvisa disse alla meteora:
- Se ben ricordo il tuo cruccio sono i bimbi e gli abitanti di questa collina così provata. Effettivamente sono stati un po' troppo rinchiusi per il maltempo. - proseguì sicuro -Potrei tentare con il mio potente soffio a spostare le nubi al di là della collina, senza modificare l'equilibrio naturale dell'atmosfera. Sulla collina ritornerà il sereno, ma purtroppo il maltempo infierirà in un altro luogo. Ma dopo tutto - concluse il vento - il paese ha già avuto abbastanza acquazzoni e un po' d'asciutto gli farebbe bene.
Egli cominciò a soffiare, soffiare forte, forte, con grande potenza e sempre più forte, le nubi cominciarono a viaggiare tutte unite in un'altra direzione, sembrando tanti stormi di gabbiani dalle ali spiegate che emigrano in altri paesi.
Quando tutte le nuvole si furono allontanate ritornò il sereno e all'orizzonte fece capolino il sole.
La meteora ringraziò felice il buon vento e corse velocemente verso l'orizzonte, lì vi apparì splendida con i colori dello spettro solare: con il rosso all'esterno ed il violetto all'interno, disegnando un arco celeste multicolore, il famoso e meraviglioso arcobaleno.
A tale vista i bimbi della collina uscirono a frotte e gioiosi dalle loro abitazioni cominciando a correre spensierati e liberi. Il bel tempo e l'aria pura coloravano di rosa le loro guance paffute e il sorriso si diffondeva sulle loro labbra illuminando i loro occhi innocenti.
La dolce meteora soddisfatta strizzò a tutti loro l'occhietto compiaciuta con i suoi bellissimi colori dell'iride. Su quella collina, in quel paese a pendio sulle sue falde, si racconta ancora oggi ai fanciulli che l'arcobaleno è un disegno della natura voluto da una meteora per il suo grande amore verso i bambini.


MORALE: Anche la natura a volte è magnanima verso l'uomo se egli la sa rispettare ed amare senza contaminarla.


Milano, 08 luglio 1987

Nonna Mariuccia

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