lunedì 23 aprile 2018

PIOGGIA DI ROSE di ANTONIA ARSLAN (racconto breve tratto da IL CORTILE DEI GIRASOLI PARLANTI)

Avevo appena imparato a leggere,  dopo aver imbrogliato per molti mesi nonni e zii, facendo finta di capire la prima pagina di un numero del "Corriere dei Piccoli" che amavo moltissimo,  e che sapevo a memoria.
Allora stavamo al Dolo, sulla Riviera del Brenta. 
E dopo pochi giorni di scuola,  scoprii la cartolibreria di fronte al canale. 
Sul davanti, era un negozio come tanti altri;  ma dietro,  c'era un retrobottega odoroso di legno e di libri, il profumo della felicità. 
Mi arrampicavo sulla vecchia scaletta di legno conni gradini scricchiolanti (e dal tipo di rumore il vecchio signir Arrigom il proprietario,  sapeva su quale scalino ero arrampicata, e a volte veniva a tirarmi giù: "No la xe par ti, sta roba", diceva con autorità).
Ma un giorno trovai Pioggia di Rose, una raccolta di novelle di Ferenc Herczeg, edizione Corticelli.
Mi innamorai di ogni storia di quel libro. 
Mi piaceva ogni cosa: la copertina un po' rigida,  le illustrazioni dal segno netto, senza sfumature,  le pagine dalla stampa ben spaziata, che si leggeva facilmente;  e soprattutto il titolo.
E lo lessi tutto, seduta sulla scaletta, finché un pomeriggio trovai il coraggio di chiedere al signor Arrigo se mi permetteva di portarmelo a casa.
"Certo" rispose "ma prima, sai, devi pagarmelo. Ricordati che chi legge, paga."

Antonia Arslan 
(Il cortile dei girasoli parlanti)

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